Quando è necessario ricorrere alla chirurgia e i vantaggi dell’intervento con accesso anteriore.
L’articolazione dell’anca ha il compito di sopportare il carico maggiore del nostro corpo fungendo da raccordo tra il bacino e la gamba, Le patologie che la colpiscono sono particolarmente dolorose e invalidanti tanto da causare un’impossibilità nel condurre una vita normale nei pazienti affetti.
La protesi all’anca è uno degli interventi più comuni nell’ ambito della chirurgia ortopedica ed è una pratica che vanta un altissimo livello di riuscita.
Quando è necessario intervenire con una protesi all’anca?
Le patologie dell’anca che rendono indispensabile l’intervento di protesi in maniera più frequente possono essere:
- Artrosi primitiva o dell’età avanzata: si presenta comunemente in pazienti con precedenti familiari, dopo i 50 anni.
- Artrosi secondaria: causata da malattie in età infantile o da traumi che alterano la congruenza articolare, si presenta in età precoce.
- Malattie sistemiche:ad esempio nei soggetti affetti da artrite reumatoide, una malattia infiammatoria sistemica colpevole dell’usura e la deformazione delle superfici articolari
- Osteonecrosi: può essere conseguenza di traumi pregressi o legata a prolungati trattamenti con cortisone.
Quali sono i vantaggi della tecnica con accesso anteriore?
Tra le tecniche chirurgiche di protesi d’anca la più moderna è quella con accesso anteriore (via anteriore diretta o D.A.A. Direct Anterior Approach).
I due motivi principali per cui si distingue la tecnica anteriore, rispetto alle tecniche tradizionali sono un’incisione più piccola e un minor danno dei tessuti tendineo muscolari.
Spieghiamo questi due punti fondamentali:
Per la via anteriore diretta è necessaria un’incisione molto più piccola rispetto alle tecniche tradizionali, circa 8-10 cm.
Ne consegue un miglior risultato chirurgico, una riduzione della reazione cicatriziale dei tessuti oltre che una riduzione della perdita ematica. Questo facilita i processi riparativi tessutale la riabilitazione post-chirurgica.
Ovviamente essendo la cicatrice molto più piccola, anche l’aspetto estetico ne risulta favorito.
Il vantaggio più importante è però il risparmio dei tessuti profondi. Infatti nelle tecniche tradizionali il chirurgo recide i muscoli attorno all’articolazione per arrivare alla componente ossea dove andrà impiantata poi la protesi. Con l’accesso anteriore invece si entra tra le masse muscolari, che in questa zona sono minori e di minor spessore, e si arriva alla zona articolare senza tagliare i fasci muscolo tendinei (ma passandoci in mezzo).
Da qui si capisce come oltre ad avere una minor invasività chirurgica, si avrà anche un miglior recupero, con una riabilitazione immediata e più veloce e la stabilita dell’articolazione (e della protesi stessa) sarà fin da subito migliore.
Quindi l’accesso anteriore per l’intervento di protesi d’anca ha i seguenti vantaggi:
- riduzione del dolore post-operatorio (i muscoli non vengono sezionati)
- riduzione della zoppia e della limitazione funzionale nelle prime fasi post-operatorie
- riduzione del rischio di lussazione della protesi (i muscoli risparmiati dal taglio garantiscono maggior stabilità)
- minor perdita ematica
- cicatrice cutanea ridotta, con minor rischio di aderenze post chirurgiche
- ripresa funzionale più rapida, riabilitazione più breve
- maggior indipendenza fin dai primi giorni dopo l’intervento
- degenza ospedaliera breve
- minor impatto estetico della cicatrice
Il nostro Staff ortopedico e riabilitativo opera già da anni nella protesica dell’anca con accesso anteriore con notevoli risultati sia nella parte chirurgica che in quella riabilitativa.
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