Attività del centro

Osteopatia pediatrica

QUALI SONO I CAMPI D’INTEVENTO DELL’OSTEOPATIA IN AMBITO PEDIATRICO?
QUANDO L’OSTEOPATA PUO’ AIUTARE I NOSTRI BAMBINI?

Elenchiamo le principali condizioni in cui trova indicazione L’INTERVENTO MANUALE OSTEOPATICO nel bambino in età pediatrica e già dai primi giorni di vita

  • TORCICOLLO CONGENITO (MIOGENO O IDIOPATICO)
  • PLAGIOCEFALIA: posizionale, conseguente a stress da parto, conseguente a torcicollo congenito, ecc
  • DEFICIT FUNZIONALE DELLE ARTICOLAZIONI: quando il bambino muove male un arto superiore (spalla o braccio) oppure l’anca o il piede o li mantiene in una posizione viziata senza la presenza reale di un danno neurologico accertato
  • REFLUSSO, RIGURGITI ECCESSIVI, DIFFICOLTA’ NELLA POPPATA
  • STENOSI DEL CANALE LACRIMALE
  • DISTRUBRI DEL SONNO , IRREQUIETUDINE, AGITAZIONE DIURNA O NOTTURNA, NON GIUSTIFICATI DA CONDIZIONI PATOLOGICHE ACCERTATE

 

VEDIAMO QUALCHE CASO E LE POSSIBILITA’ DI INTERVENTO DELL’OSTEOPATA

Durante la gravidanza o il parto le pressioni ricevute possono mettere in disfunzione il fisiologico rimodellamento cranico che avviene nel primo periodo di vita.

ScreenHunter 02 Nov. 21 16.41Zone che ricevono eccessivi stimoli compressivi (meccanici) durante le contrazioni, l’espulsione o già in ambiente intra-uterino, possono sviluppare una densità tessutale maggiore che se non si risolve spontaneamente nei primi giorni /mesi di vita darà vita ad un “fulcro” attorno al quale si svilupperà la crescita del cranio e del resto del corpo.

Per Fulcro intendiamo una zona di IPERDENSITA’ ed IPOMOBILITA’ che proprio a causa della sua costituzione non fisiologica va ad influenzare altre zone.
Per fare un esempio abbastanza riduttivo e “stupido”, la contrattura muscolare nell’adulto potrebbe essere un fulcro di limitazione ed ipomobilità, in quanto è una zona che, avendo ricevuto uno stress, limita l’estensibilità e l’elasticità di tutto il muscolo (anche a distanza), della fascia connettivale in cui il muscolo è inserito e delle articolazioni ad esso collegate (crea quindi degli adattamenti che se non rimossi possono portare a squilibri permanenti) L’esempio fatto è poco attinente in quanto la contrattura muscolare dell’adulto è spesso una condizione banale ….NEL BAMBINO LE COSE CAMBIANO MOLTO

Nel bambino si possono avere sia LIMITAZIONI MUSCOLARI (come nel torcicollo miogeno) che OSSE/PERIOSTIALI, in quando le aree del cranio, dell’osso sacro, del rachide e del torace che vengono messe in compressione da particolari stress meccanici (durante la nascita , intrauterini, traumi nei primi giorni di vita , ecc..) SI DENSIFICANO e creano aree a minor elasticità, ridotti scambi, minor possibilità adattative e di risposta ridotta ai fisiologici stimoli di crescita.
Da queste aree di fulcro verrà influenzato poi lo sviluppo di tutto lo scheletro assile e di conseguenza anche di quello appendicolare.

 

FACCIAMO UN ESEMPIO SPECIFICO: “STRESS OCCIPITALE – OCCIPITO - MASTOIDEO – BASE CRANIO”

(POSSIBILI CAUSE: POSIZIONALE INTRA-UTERINO O DA DIFFICOLTA’ DI ESPULZIONE DURANTE
IL PARTO)

L’occipite alla nascita è diviso in 4 parti: nei primi mesi/anni di vita le varie parti si ossificano per creare un osso unico.

Se l’occipite riceve uno stress meccanico Intrauterino da posizione forzata (frequente nei bambini macrosomici) o durante l’espulsione (casistica molto frequente nei parti con contrazioni irregolari, utilizzo di ossitocina, ridotta dilatazione, espulsioni difficoltose) le parti ossee possono “distorcersi” e posizionarsi in maniera alterata tra loro, creando quella che viene definita una parte “FULCRO”

FULCRO DISFUNZIONALE : alta densità tessutale, dei tessuti connettivi, ipomobilità, ridotta possibilità adattativa alle trazioni meccaniche (dei tessuti molli) e alle spinte dell’encefalo in crescita.

NB: Se le spinte dell’encefalo non sono sufficienti al “riposizionamento” delle componenti ossee prima della loro totale ossificazione, queste si “salderanno” con rapporti alterati.
Le zone di fulcro, avendo iper- -,densità e scarsa possibilità adattativa predispongono il verificarsi di questa condizione con ripercussioni sull’armonia della morfologia cranica, occlusale, rachidea.

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Considerando che le ossa della base cranica (ad origine cartilaginea) influenzeranno poi l’armonia ed il posizionamento delle ossa della volta (origine membranosa), una ossificazione dis-equilibrata dell’occipite influenzerà:

  • LO SVILUPPO DELLA VOLTA CRANICA: con alterazioni della morfologia globale del cranio e condizioni plagiocefaliche (che a loro volta possono predisporre a squilibri occlusali, problemi visivi, occlusione del canale lacrimale,otiti,cefalee in età giovanile e adulta ecc…)
    ScreenHunter 04 Nov. 21 16.47
  • LO SVILUPPO DEL RACHIDE: con alterazioni dell’asse cranio-atlanteepistrofeo che si tradurranno con un forzato adattamento del rachide dorsale e di tutto lo scheletro assile nel momento in cui il bambino si alza in piedi (con conseguenti scoliosi, iperlordosi/ipercifosi ecc)

NOTE: SI CAPISCE QUINDI L’IMPORTANZA DI INTERVENIRE AFFINCHE’ SI SVILUPPI UN BUON EQUILIBRIO DELLA BASE CRANICA PRIMA DELLA TOTALE OSSIFICAZIONE E PIRMA CHE IL BAMBINO GUADAGNI LA POSIZIONE ERETTA.

 

LE ASIMMETRIE TRA BASE OCCIPITALE E CORPO SFENOIDALE: GLI STRAIN

OLTRE ALLA CONDIZIONE DI FUSIONE DELLE DIVERSE PARTI OSSE CHE COSTITUISCONO L’OCCIPITE, TROVA ANCORA MAGGIORE IMPORTANZA LA FUSIONE CHE AVVIENE TRA BASE OCCIPITALE E CORPO DELL’OSSO SFENOIDE A LIVELLO DELLA SINCONDROSI SFERNO BASIALRE (SSB):

in base ai rapporti che si instaurano tra queste due ossa al momento dell’ossificazione delle suture, si avranno varie condizioni morfologiche craniali (SIDE BANDING DX o SX, STRAIN VERTICALE ALTO e BASSO, STRAIN LATERALE DX e SX ) che a loro volta creeranno ripercussioni sull’occlusione e sullo sviluppo rachideo

 

Vediamo nella tabella seguente le ripercussioni degli strain sul resto del corpo

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ESEMPIO DI STRAIN VERTICALE

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  • Sfera anteriore aperta, posteriore chiusa
  • Fronte sfuggente
  • Sopracciglia alla stessa altezza
  • Orbite aperte
  • Globi oculari sporgenti
  • Naso camuso
  • Zigomi assenti
  • Mento in avanti (prognatismo…, classe III scheletrica)
  • Palato duro piatto (RE)
  • Orecchie appiattite
  • Temporo-zigomatiche sporgenti

 

ESEMPIO DI STRAIN LATERALE DELLA SSB

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Plagiocefalia destra in veduta superiore da “Strain laterale destro”

Torcicollo miogeno congenito:
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Il torcicollo miogeno è spesso causato da due condizioni in cui l’osteopata ha possibilità di intervento:

  • SPASMO MUSCOLARE DA STRESS NEVRALGICO-TESSUTALE
  • DEFICIT FUNZIONALE DEL NERVO ACCESSORIO (XI N.c.) DOVUTO AD UN RESTRINGIMENTO DEL FORO GIUGULARE7

 

Coliche addominali: possono essere causate da un’IRRITAZIONE VAGALE (Xn.c.) nella sua fuoriuscita dal Forame Giugulare

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Rigurgiti eccessivi, reflussi: disfunzioni del rachide cervicale sono spesso causa di irritazioni del nervo frenico nelle sue radici cervicali inferiori.
Queste sono spesso anche causa di insonnia e di irritabilità del neonato e costringono spesso il neonato in una posizione antalgica (cranio e rachide cervicale latero-flesso omolateralmente all’irritazione) con torcicollo e plagiocefalia secondari

 

OLTRE CHE RIDURRE I SINTOMI QUALI CONDIZIONI SI POSSONO PREVENIRE INTERVENENDO PRECOCEMENTE SU QUESTE PROBLEMATICHE

Riuscire a ri-creare un equilibrio craniale, del distretto sacro-bacino e del rachide, prima che il bambino si metta in piedi, quando i centri neuromotori “registrano” l’atteggiamento disfunzionale (dis-equilibrio) e lo codificano poi come “normale” è molto importante per prevenire numerosi dismorfismi scheletrici ed  articolari come: scoliosi, accentuazione delle curve sul piano sagittale (iperlordosi/cifosi), malocclusioni dentali , dismorfismi degli arti inferiori, strabismo, ecc

NOTE: In questi casi sarà opportuno seguire il bambino anche nelle fasi successive dello sviluppo soprattutto all’inizio del gattonamento e della camminata.

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