VALUTAZIONE POSTURALE DEL BAMBINO
La colonna vertebrale ci sostiene tutta la vita e bisogna imparare sin da piccoli a prendersene cura. Un bimbo
che cresce è una pianta che germoglia, per il suo corretto sviluppo è fondamentale individuare tempestivamente possibili alterazioni posturali.
La prevenzione in qualsiasi ambito medico è fondamentale per evitare o individuare in tempo patologie a volte anche gravi. Questo è ancora più rilevante se si parla di postura. Intervenire su atteggiamenti sbagliati e patologie più o meno gravi in età evolutiva, quando non si è ancora “strutturati” nei propri schemi motori, offre
una possibilità di recupero altissima ed evita di dover agire, in maniera spesso invasiva, in età adulta. Prendiamo come esempio i piedi tendenti al piattismo detti in gergo “PIEDI PIATTI” ,se trattati negli anni della crescita con i giusti supporti ed esercizi, possono migliorare sia morfologicamente ma soprattutto dal punto di vista funzionale che è quello che ci serve per evitare ripercussioni sulla salute del bambino.
CHE COSA SI INTENDE PER POSTURA?
La postura è l’atteggiamento abituale di un individuo determinato dalla contrazione di gruppi di muscoli scheletrici che si oppongono alla forza di gravità. L’attività posturale assicura una determinata posizione del corpo nello spazio e quella di una determinata parte del corpo rispetto al resto.
Il nostro corpo mantiene a livello subconscio il controllo della postura e dell’equilibrio. La maggior parte delle persone può assumere una posizione seduta o eretta in maniera automatica, senza alcuno sforzo, poiché si tratta di movimenti che vengono compiuti in modo naturale ed automatico.
Ma alcuni soggetti, specialmente bambini, non hanno forza sufficiente a livello dei muscoli tonicoposturali,
o hanno una difficoltà di controllo e gestione di questi muscoli e dalle parti del corpo da essi sostenute. Quando la stabilità è compromessa, il bambino appare in posizioni non equilibrate, spesso non corrette, a volte scoordinato nei movimenti.
Oltre che interessare l’aspetto fisico in questa condizione ad essere compromesso può essere anche il comportamento e l’apprendimento del bambino in quanto questo non avviene più in modo automatico poiché compiti che non dovrebbero richiedere alcuno sforzo, diventano di difficile esecuzione e questo si ripercuoterà inevitabilmente sull’apprendimento. Qualunque cosa che infatti richiede un’attenzione costante da parte del bambino, gli impedirà di focalizzarsi su compiti più complessi come, ad esempio, imparare a risolvere problemi di matematica o a leggere.
La mancanza di controllo posturale può essere riconducibile a diverse cause:
- Semplice mancanza di movimento e di esercizi volti a rinforzare la muscolatura
- Disprassia dello Sviluppo
- Riflessi primitivi non integrati: ad es. il Riflesso Tonico Labirintico e il Riflesso Tonico Simmetrico del collo
- Disturbo di processazione a livello vestibolare e propriocettivo: il sistema vestibolare è responsabile delle reazioni posturali (movimenti posturali di fondo, co-contrazione...) e di equilibrio (attraverso costanti scambi di informazioni con il cervelletto). Un flusso continuo di impulsi provenienti dai nuclei vestibolari contribuisce a generare il tono muscolare, specialmente nei muscoli che ci tengono in posizione eretta. Se il sistema vestibolare produce un tono muscolare adeguato, non dobbiamo concentrarci sull’attrazione gravitazionale e, quello con la gravità, costituisce un rapporto di cui siamo inconsapevoli (succede in automatico, senza troppi sofrzi). Un sistema vestibolare disorganizzato, invece, genererà un basso tono muscolare. Per questo motivo i bambini che non elaborano correttamente gli stimoli vestibolari si stancano facilmente e hanno difficoltà a tenere la testa dritta e il busto eretto mentre stanno seduti al
banco.
Segni clinici comunemente associati a deficit posturali riscontrabili in bambini con disfunzioni a
livello vestibolare e propriocettivo sono:
- Incapacità ad assumere o mantenere l’estensione prona (la cosiddetta posizione di “superman”)
- Difficoltà a flettere il collo durante la flessione supina
- Basso tono dei muscoli estensori
- Scarsa stabilità delle articolazioni prossimali
- Deficit dei movimenti posturali di fondo
- Scarso equilibrio e scarsa coordinazione
COME SI SVOLGE UNA VALUTAZIONE POSTURALE?
Per effettuare una valutazione, dapprima si osserva attentamente il bambino/ragazzo globalmente da tutti i piani dello spazio. Durante l’osservazione bisogna fare attenzione a quali potrebbero essere i “difetti”, partendo dalla posizione del capo fino all’appoggio
plantare.
Alcuni indicatori come il campo visivo, la linea acromiale, il triangolo della taglia, l’altezza delle anche, la conformazione degli arti inferiori (varismo e valgismo delle ginocchia), la posizione delle scapole e l’andamento delle curve del rachide possono aiutare nell’individuare le problematicità.
Un certa importanza viene spesso attribuita dai genitori agli arti inferiori e in particolar modo alle ginocchia e ai piedi. Infatti capita spesso che si vedano ginocchia storte o piedi piatti e che i genitori si rivolgano a noi proprio per questo. Ciò accade perché in realtà è molto più semplice notare un dismorfismo o una alterata posizione di queste parti anatomiche piuttosto che magari del capo o della schiena. Ne parleremo meglio nell’articolo dedicato nello specifico alle relazioni tra colonna vertebrale ed arti inferiori, dove cercheremo di spiegare perché spesso focalizzare la propria attenzione esclusivamente sull’appoggi dei piedi o sulla inclinazione delle ginocchia può aver poco significato.
L‘osservazione visiva è indispensabile ma presenta una certa soggettività ed è quindi importante supportarla con delle misurazioni il più possibile oggettive e quantitative.
A sostegno della valutazione visiva ci sono ovviamente mezzi tecnologici e complessi con cui poter ottenere dati quantitativi. Ad esempio la ricostruzione 3D della colonna vertebrale, ottenuta tramite sistemi fotografici (con elaborazione computerizzata delle immagini ) o con dispositivi guidati/appoggiati lungo la colonna vertebrale.
In certi casi si può integrare la ricostruzione 3D della colonna vertebrale con i dati provenienti da pedane stabilometriche, piattaforme di forza e/o solette multisensore (per analizzare la pressione esercitata dai piedi) o da altri dispositivi. Si può parlare quindi analisi multifattoriale 3D della postura.
LE DOMANDE DEI GENITORI A CUI CERCHIAMO DI DARE UNA RISPOSTA…
Ci sembra interessante riportare alcuni dei dubbi che spesso ci vengono riportati dai genitori riguardo la condizione posturale di salute dei propri figli:
- “Se non ci sono motivi apparenti (dolori, blocchi, traumi…) perché dovrei far fare una valutazione posturale a mio figlio?”
Anche in assenza di dolori o evidenti atteggiamenti posturali scorretti, una valutazione approfondita può far venire alla luce problematiche strutturali nascoste o future. In oltre un professionista può notare atteggiamenti che i genitori, avendo “sotto gli occhi” i loro figli tutti i giorni, non notano. Una valutazione posturale può dare quindi alle famiglie informazioni sull’attuale struttura del figlio e sulle ipotetiche problematiche future che esso potrebbe sviluppare. Può aiutare a prevenire disfunzioni strutturali (scoliosi, alluce valgo, ginocchia vare o valghe,ipercifosi), viscerali (stitichezza, reflusso gastroesofageo) e neurologiche (cefalee e mal di testa). - “Quali sono le problematiche più frequenti nei bambini?”
Tra le problematiche più ricorrenti, e allo stesso tempo meno evidenti in età evolutiva, ci sono i dolori alle articolazioni: dolori alle ginocchia (molte volte diagnosticati erroneamente come dolori di crescita), dolori alla schiena e dolori ai piedi. Una ginnastica posturale individuale personalizzata sarà efficace nell’apportare modificazioni strutturali che il bambino si porterà come beneficio negli anni a seguire. Per decidere come procedere è pero importante fare prima una buona visita posturale. - “I problemi strutturali e i dolori articolari si ereditano?”
In letteratura non vi sono studi validi per quanto riguarda l’ereditarietà di problemi strutturali o di dolori. Ma è anche vero che si ereditano le strutture fisiche, quindi gli atteggiamenti possono essere simili a quelli di uno o di entrambi i genitori. Per quella che è la nostra esperienza è impossibile nascondere il fatto che un bambino con uno o entrambi i genitori con scoliosi o piedi piatti avrà una buona percentuale di rischio di avere una condizione simile. Detto questo però bisogna anche puntualizzare che tutti i bambini sani, al di là di quello che sia il loro patrimonio genetico, hanno il rischio di sviluppare patologie a livello posturale, questo perché è la quotidianità, quindi atteggiamenti scorretti che diventano abitudinari e ripetitivi, a dare problemi a breve e/o medio termine. - “Certi tipi di sport più di altri possono essere responsabili di problematiche posturali?”
Tutti gli sport sono un valore aggiunto per la crescita di un bambino, perché stimolano la coordinazione dei movimenti, l’acquisizione di schemi motori e il controllo delle azioni motorie selettive., oltre che la tonicità muscolare. Quando invece si decide di affrontare lo sport agonistico, la struttura muscolo-scheletrica viene sollecitata in modo più importante, è quindi fondamentale affiancare in modo continuativo l’attività sportiva ad un percorso di esercizi mirati che supporti le sollecitazioni ripetute e spesso non fisiologiche a cui viene sottoposto il corpo. - “Se fai nuoto la schiena cresce dritta: possiamo considerare questa un’affermazione corretta?”
Secondo un luogo comune il nuoto può garantire una crescita “corretta” del corpo. Non è così. Il nuoto può sollecitare, stressare o danneggiare muscoli e articolazioni nello stesso modo di altri sport. Quando parliamo di problematiche posturali il nuoto non può escluderne l’insorgenza né considerarsi sostitutivo di una ginnastica posturale specifica.